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Fondo sonoro Antonio Adriano

Il fondo sonoro Antonio Adriano raccoglie in formato digitale  tutte le registrazioni di musica e tradizioni popolari raccolte da Antonio Adriano nelle Langhe e Roero

Inventario completo del Fondo ora in 9centRo portale
del POLO del 900

Antonio Adriano è nato a Magliano Alfieri (S. Antonio) nel 1944, da famiglia contadina. Dopo gli studi ed un breve periodo di lavoro come assistente tecnico presso una scuola agraria si dedica al lavoro contadino a Magliano Alfieri. Negli stessi anni Inizia una sistematica raccolta di oggetti e di parti di edifici che confluiranno poi nel  museo che ha sede nel castello di Magliano.

Nel 1965 è promotore del “Gruppo spontaneo di Magliano Alfieri”, che si propone il recupero della memoria orale contadina e dei canti popolari  di Magliano Alfieri attraverso un lavoro di raccolta registrata, di studio e di riproposta  di antiche tradizioni.

Il suo lavoro trova spazio in riviste e pubblicazioni a stampa e sonore, in concerti e incontri dedicati alla musica popolare.

Negli anni Settanta, collaborando con l’Università di Torino, realizza la ricerca Spettacolo e spettacolarità tra Langhe e Roero pubblicata nel 1981 dalla Regione Piemonte. Unitamente alla ricerca sul canto e le tradizioni continua la raccolta di materiali per la realizzazione di una casa-museo,  Muore nel 2006 a soli sessantadue anni.

Risorse web: link a materiali video, audio e a testi dedicati all'attività di Antonio Adriano e al Gruppo spontaneo di Magliano Alfieri

per una documentario con interviste ad Antonio Adriano realizzato da Luciano Nattino, realizzato nell'ambito del progetto "Il Banco delle Memorie "ARchivio TEatralità POpolare"

per ascoltare una trasmissione di Radio Alba dell'11 gennaio 2018 condotta da Marcello Pasquero dedicata alla figura di Antonio Adriano e al Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri., con interventi di Donato Bosca, Paolo Ferruccio Cuniberti, Cesare Giudice, Silvana Volpe. 

per ascoltare una  testimonianza di Silvana Volpernei Granai della memoria dell'Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo 

per notizie sulla vita e l'attività di Antonio Andriano

per leggere un testo tratto dalla postfazione di Piercarlo Grimaldi al volume di Antonio Adriano Feste sotto la Luna. Balli e ballate dell’Albese”, Omega, Torino 2006

per notizie sul Museo civico di arti e tradizioni popolari "Antonio Adriano" di Magliano Alfieri

Per notizie sul Museo Teatro del Paesaggio di Magliano Alfieri

Il Gruppo spontaneo di Magliano Alfieri

 

(dalla presentazione di Roberto Leydi in copertina al disco Gruppo spontaneo di Magliano Alfieri. Feste calendariali e canti popolari dell’Albese. Base Langhe e Basso Moferrato . Esperienze di ricerca e di riproposta, VPA 8415, Albatros – Editoriale Sciascia s.a.s. Rozzano (Mi) registrato  il 4-6 giugno 1977  a Sant’Antonio di Magliano Alfieri (Cuneo) da Renata Meazza e Pierluigi Navoni).

 

Il Gruppo spontaneo di Magliano Alfieri rappresenta, nel quadro di ripresa e di interessi  e di attenzione per la cultura del mondo popolare, un caso di particolare importanza e di particolare interesse, in quanto, muovendo anche dagli stimoli del “folk revival” ha aperto le indicazioni di un movimento sostanzialmente “intellettuale” alla diretta applicazione in una realtà locale. Il risultato di questa operazione è oggi difficilmente classificabile come un’esperienza di “revival”, avendo assunto la connotazione di una vera riappropriazione di cultura, secondo un disegno che investe il grande problema del recupero, da parte del mondo contadino, della sua cultura e, quindi, della sua storia. In realtà il Gruppo spontaneo ha indotto , nella realtà resa contraddittoria e disgregata della politica alienatrice del capitalismo consumistico, una serie di conseguenze  “locali” i cui esiti sono tanto profondi, quanto difficilmente leggibili fuori del contesto in cui si sono determinati  e si determinano. In questo senso il gruppo spontaneo di Magliano Alfieri si configura come ripresa concreta di espressività di base, sullo sfondo di una operazione che tende a restituire alla condizione contadina (umiliata dai modelli consumistici e urbani ) tutta la sua dignità, il suo spessore, la sua consapevolezza.

In questa prospettiva i materiali raccolti in questo disco sono soltanto parziale testimonianza degli esiti di un impegno che trova la sua reale manifestazione nell’ambito della comunità  cui si rivolge  e di cui, direttamente e senza le spesso ambigue mediazioni del “revival” urbano (che, caso mai, ha altri meriti), deriva. Ma anche considerando questo limite (che, del resto, è il limite di tutta la documentazione demologica), quanto  il disco ci propone è documento di primario valore e dovrebbe essere occasione di vivo dibattito,

Esempi sonori dal Fondo Antonio Adriano pubblicati nel Cd allegati alla riedizione del volume Costantino Nigra. Canti popolari del Piemonte. Nuova edizione, a cura di F. Castelli, E. Jona, A. Lovatto, Neri Pozza 2020

Nigra A22

Fior di tomba (N19) traccia A.22, San Damiano d’Asti (At), 1981, Isabella Colmuto (1903), contadina, reg. di A. Adriano (framm. di 1’ 16” da originale di 7 strofe, 4’ 06”): incipit: Tereśin  Tereśinota    tüt el mund  parla di te

Nigra A59

La Prova (N54) traccia A. 59, Magliano Alfieri (Cn), 1977, Teresa Sacchetto (1912), contadina, reg. di A. Adriano (originale completo, 1’ 57”), incipit: Sauté balé fiëtte    fin che sij da maridé

Nigra B02

I Falciatori (N65) traccia  B.02, Magliano Alfieri (Cn), 1978, Teresa Sacchetto (1912), reg. di A. Adriano (framm. di 36” da originale di 6 strofe, 53") incipit: 

L’èrba ’n pò düròta    cativa da tajé

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