FONDO
Alan
Lomax – Piemonte
Codice: LO
Ricercatore: Lomax Alan, Carpitella Diego
Cronologia: 1954
Consistenza: Le registrazioni in Piemonte consistono in 12 bobine audio originali per tre ore e mezza circa di registrazioni. Sono stati individuati 87 documenti sonori: 64 canti (di cui alcuni ripetuti); 6 strumentali con canto; 7 strumentali (danze); 2 dialoghi formalizzati; 2 interviste; 5 parlati (tra cui voci di Lomax e Carpitella): 1 canto di Alan Lomax (frammento). Appartengono al fondo anche 32 fotografie, segnalate come: 13 Rovasenda; 2 Gurro (1 non riconosciuta dai testimoni come di Gurro); 12 Moncalvo; 2 Monferrato (generico; 1 riconosciuta dai testimoni come di Tonco); 3 miscellanea
Il Fondo conserva in copia la digitalizzazione delle registrazioni di Alan Lomax in Piemonte. CREO ne cura lo studio e la valorizzazione nel quadro del progetto nazionale di studio delle ricerche in Italia dell'etnomusicologo statunitense, progetto coordinato dal Centro Studi Alan Lomax di Palermo (Centro di Palermo), diretto da Giorgio Adamo, con sede presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, che opera con la partecipazione di Anna Lomax e in contatto con The Association for Cultural Equity (ACE) di New York, fondata dallo stesso Alan Lomax, e con The American Folklife Center at the Library of Congress. La pubblicazione dell'inventario delle registrazioni piemontesi è realizzata grazie a un contributo della Regione Piemonte, bando valorizzazione archivi 2022.
Hanno lavorato all'organizzazione del fondo sul sito: Flavio Giacchero, Alberto Lovatto e Franco Castelli.
Alan Lomax dalla fine degli anni Quaranta stava progetta con la Columbia Records una collana discografica di musiche del mondo che prevede anche la pubblicazione di canti e musiche europee e, per questo, un viaggio in Europa era nei suoi programmi. Nel giugno 1950 il suo nome compare nel Red Channels: The Report of Communist Influence in Radio and Television, un elenco di 151 americani sospettati di filocomunismo. Per sfuggire alla House Committee on Un-American Activities (HCUA) decide di lasciare temporaneamente gli Stati Uniti e, con l’occasione, raccogliere la documentazione sonora per il progetto della Columbia. Nell’autunno del 1950 con il transatlantico Liberté, salpa da New York diretto a Le Havre.
Nato nel 1915, quando arriva in Europa ha già alle spalle una solida esperienza di lavoro di ricerca iniziata negli anni trenta a fianco del padre, John Avery Lomax (1867-1948), studioso di folklore e di musica e canto popolare. Si trasferisce a Londra dove, grazie a contatti già avviati quando era negli Usa, inizia a collaborare con la BBC producendo programmi radiofonici dedicati alla musica popolare e avviando una raccolta di musiche e canti in Scozia e Irlanda. Dopo la prima campagna di raccolta in Gran Bretagna, nel 1952 riesce a farsi finanziare un viaggio in Spagna durante il quale registra musiche e canti che saranno poi utilizzati per le trasmissioni radiofoniche della BBC e per i dischi della Columbia. Dopo la Spagna progetta un viaggio di ricerca in Italia. Nel settembre 1953 incontra a Roma Giorgio Nataletti (1907 – 1972), uno tra i più illustri studiosi di quegli anni, e Diego Carpitella (1924 – 1990), allora giovane assistente di Nataletti, e visitando il Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare (CNSMP) lo descrive, tra quelli da lui visitati, come “il più moderno e di gran lunga il più interessante di tutta Europa”. Nonostante questo le registrazioni conservate non documentano tutte le regioni italiane e Lomax propone di avviare una campagna di raccolta che attraversi l’intera penisola. Mentre in Spagna ha dovuto lavorare superando l’ostilità e i controlli del regime franchista, in Italia programma il viaggio con l’appoggio pieno di Nataletti, del Centro Nazionale da lui diretto e di Diego Carpitella. Torna immediatamente a Londra dove con accordi con la BBC e con la Columbia trova garanzie finanziarie sufficienti per avviare la ricerca in Italia. Nataletti spedisce lettere nelle località individuate per raccogliere le registrazioni, contatti di cui Lomax si servirà solo occasionalmente, preferendo affidarsi alle sue capacità ed esperienza nell’individuare i testimoni più adatti a raccogliere la documentazione che gli interessa maggiormente. Per il lavoro sul campo utilizza un registratore Magnecord della serie PT6, un apparecchio molto più grande e ingombrante di quelli che saranno disponibili a partire dagli anni Sessanta ma che nel 1955 rappresentava una delle tecnologie più innovative, strumento con il quale Lomax e Carpitella raccolgono 52 ore di registrazione in 300 bobine. Per muoversi da una località all’altra i due ricercatori utilizzano il furgone Volkswagen Transporter di Lomax, a volte utilizzandolo anche come “camper”.
Il Viaggio parte da Sciacca dove iniziano a registrare il 2 luglio 1954. Dalla Sicilia si spostano in Calabria e Puglia (dal Salento al Gargano) e poi nell’Italia Settentrionale. Il 18 settembre sono in Friuli Venezia Giulia poi in Lombardia. Il 27 settembre 1954 sono in Piemonte e registrano i primi 3 nastri a Rovasenda (VC). In seguito si spostano a Gurro (VB). Carpitella deve rientrare a Roma e Lomax da solo si posta in Valle d’Aosta tornando poi in Piemonte il 6 ottobre per registrare in Monferrato e poi nelle Langhe. Proseguono le registrazioni in Liguria, in Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio, di nuovo in Toscana e il viaggio si conclude nel gennaio del 1955 in Campania.
FOTO: Alan Lomax in Piemonte, Moncalvo (AT) 07/10/1954
Il percorso in Piemonte: