In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, CREO ha collaborato a due importanti iniziative mettendo a disposizione documenti conservati nell’archivio dell’Associazione:
La mostra Favoloso Calvino allestita a Roma dalle Scuderie del Quirinale, cui sono collegate diverse iniziative, incontri e concerti. In particolare CREO ha collaborato all’incontro/concerto “Calvino in musica”, in calendario il 13 gennaio 2024, con interventi di Stefano Catucci e Andrea Liberovici ed esecuzioni musicali di Enrico Pieranunzi e Simona Severini.
La mostra Calvino Cantafavole, allestita a Genova a Palazzo Ducale dal 15 ottobre 2023 al 7 aprile 2024, a cura di Eloisa Morra e Luca Scarlini, prodotta da Regione Liguria, Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e organizzata dalla casa editrice Electa in collaborazione con le Scuderie del Quirinale, Teatro della Tosse e Lele Luzzati Foundation. Nella mostra sono esposti documenti originali conservati nell’archivio di CREO che riguardano l’attività di Calvino in Cantacronache e in collaborazione con Sergio Liberovici
Italo Calvino ha partecipato all’attività di Cantacronache scrivendo i testi di quattro canzoni musicate da Sergio Liberovici: Oltre il Ponte, tra le più note e intense canzoni sulla Resistenza; Dove vola l’avvoltoio?, cupa rappresentazione della corsa agli armamenti; Canzone triste, racconto amaro della vita di coppia di due operai, Il Padrone del mondo, pungente parodia del potere. Alla collaborazione con Cantacronache si legano anche altre due canzoni di Calvino: Sul verde fiume Po, testo in forma di filastrocca cumulativa sul conformismo e le lusinghe della società dei consumi, musicata da Fiorenzo Carpi; Turin-la- nuit o Rome by night, ironica riflessione sulla famiglia, con musica di Piero Santi.
Oltre alle canzoni realizzate all’interno dei progetti e attività di Cantacronache, di Calvino ricordiamo La tigre, musicata da Mario Peragallo, scritta per lo spettacolo di Laura Betti, “Giro a vuoto”, i cui testi sono poi stati pubblicati da Scheiwiller nel 1960. Alcune delle canzoni dello spettacolo sono anche nel disco omonimo di “Laura Betti e l’orchestra di Piero Umiliani” del 1961. La tigre, sappiamo da una scheda di Michele L. Straniero, è stata anche eseguita da Rosalina Neri nella Rassegna del Club Tenco del 1985.
Alcune raccolte di “canzoni di Calvino” comprendono anche Quando ricordiamo, una delle ballate che sono parte del più vasto libretto di Calvino per La vera storia, azione musicale in due atti, musica di Luciano Berio, andata in scena al Teatro alla Scala nel 1982.
Sergio Liberovici ha utilizzato testi e idee narrative di Calvino anche per alcuni suoi lavori musicali. La panchina, opera in un atto su libretto di Italo Calvino per soli, mimi e orchestra del 1956 e, dello stesso anno, Lo spaventapasseri, balletto su un’idea di Italo Calvino in una prima realizzazione per due pianoforti e una seconda per piccola orchestra.
Prendendo spunto da alcune da “Fiabe italiane”, pubblicato da Calvino per l’editore Einaudi nel 1956, vera miniera di racconti e personaggi, Liberovici ha realizzato: Il povero Geppone, fiaba musicale per burattini e piccoli strumenti, tratta da “Il regalo del vento tramontano”, andata in scena nel 1978 al Teatro Stabile di Torino nell’ambito di Teatro per i ragazzi; Zizola, fiaba da concerto dalla fiaba “Bene come il sale” trascritta da Italo Calvino, per voce recitante femminile e pianoforte del 1985; Il gallo cristallo, teatralizzazione dell’omonima fiaba per i bambini della Scuola materna Mirafiori Sud di Torino del 1987.
Nel 1970 Sergio Liberovici ha composto le musiche per l’adattamento televisivo dei racconti “Marcovaldo ovvero Le stagioni in città” di Calvino trasmesso in sei puntate dalla Rai con la regia di Giuseppe Benati. Nel 1976, dalla stessa raccolta di racconti di Calvino, Liberovici firma l’adattamento teatrale e le musiche di Marcovaldo ovvero le stagioni in città, rappresentato nella stagione 1976 – 1977 del Teatro Stabile di Torino nell’ambito di Teatro per i ragazzi, con la regia di Marco Parodi e i costumi di Isabella Rossellini.
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